RISERVA NATURALE DELLO ZINGARO

"Questo angolo di paradiso ancora pulito, questa vegetazione spontanea e forte che sposa l'intenso azzurro di un cielo terso al cangiante colore di un mare dalle acque limpide e cristalline, è uno scrigno aperto laddove la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare, due componenti che ispirano allo studio, alla meditazione alla distensione fisica e spirituale." (G. Battaglia)

Fra San Vito lo Capo e Scopello, sulla lunga costa dove vivono e nidificano i rapaci, si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle più famose d' Italia.

Gli antichi greci e i latini la chiamavano "Cetaria" per l'abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque.

 

Raccontare, in poche parole, questi sette chilometri di costa incontaminata non è facile, piccole baie pavimentate da candidi ciottoli, un mare che si tinge di inattesi toni di verde e di azzurro, scogli appuntiti che separano le diverse spiaggette, una vegetazione che sembra specchiarsi nel mare, antiche case coloniche costruite sulla roccia si susseguono tra profumi e colori indescrivibili.

La prima cala è la più grande, vi si giunge in pochi minuti a piedi e nei mesi estivi e anche la più frequentata. Se invece, avete voglia di trascorrere dei momenti lontani dalla folla dovrete spingervi in una delle calette più lontane dove proverete l'emozione di stare in una spiaggia esclusiva.

 

La famosa Palma Nana, presente in tutta la zona, è il simbolo indiscusso della Riserva dello Zingaro, con questa pianta ,anticamente, venivano creati oggetti di uso quotidiano, oggi custoditi nel piccolo Museo della Riserva.

Soltanto chi ha la pazienza di giungere qui a piedi verrà ripagato dall' emozione di immergersi in questo habitat unico, una natura incontaminata tra cui si muove tranquilla la piccola fauna endemica e volano indisturbati una quarantina di specie di uccelli.

Per i più pigri è possibile ammirarne la bellezza dal mare partecipando alle diverse escursioni in barca che partono ogni giorno dal paese.

Si arriva in 15 minuti di auto da San Vito Lo Capo, si posteggia all'ingresso e si entra nella riserva pagando un biglietto di pochi euro.

Lo Zingaro ha una superficie di 1650 ettari, una fascia litoranea di circa 7 Km, formata da una costa rocciosa di calcari del Mesozoico, intercalata da numerose calette e caratterizzata da strapiombanti falesie che da un'altezza massima di 913 mt. (Monte Speziale) portano rapidamente al mare.

 

La struttura geopedologica è rappresentata da formazioni calcarenitiche quaternarie e soprattutto da rilievi mesozoici di natura calcarea dolomitica. La morfologia del paesaggio presenta forme aspre e accidentate. I terreni costituenti la riserva sono il risultato dell'intrecciarsi dell'attività umana e dell'evoluzione della natura, infatti, fino a poco tempo fa ogni superficie, se pur piccola, era coltivata a scopo agricolo.

 

Notevoli sono i fenomeni carsici con formazione di pianori sommitali e doline dove l'erosione favorisce l'accumulo di terra rossa inframezzata da diffusi lituosoli e rocce affioranti in lastre e spuntoni. Lo Zingaro incanta per la sua aspra bellezza per i colori intensi in ogni stagione, per le bianche calette incastonate in un mare turchese, le onnipresenti palme nane, la rigogliosa macchia mediterranea, i tenaci olivastri e i maestosi carrubi da dove si intravedono le armoniose forme delle case contadine.

Lo Zingaro riserva terrestre è tuttavia strettamente legata al mare, che non è soltanto il confine geografico ma lo sfondo costante del paesaggio e il complemento indispensabile degli aspetti naturalistici.

 

Il profilo litoraneo è un'alternanza di alte pareti di roccia che sprofondano nel blu e di insenature degradanti dolcemente verso il mare.

 

Le calette tutte ciottolose viste dal mare hanno l'aspetto di nicchie più chiare incavate sul fianco delle muraglie dolomitiche che entrando da Sud versante Scopello e andando verso Nord prendono il nome di Cala della Capreria (foto a sinistra), Cala del Varo (raggiungibile via mare), Cala della Disa o Zingaro, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala Torre dell'Uzzo il cui substrato calcareo esalta la trasparenza dell'acqua proprio come un ambiente tropicale. E in fine Tonnarella dell'Uzzo.

 

Il paesaggio subacqueo è un continuo susseguirsi di colori e forme. Si comincia dalla sponda dove l'impatto del mare si fa tumultuoso e si adorna del Lithophyllum tortuosum un'alga rossa intricatissima e sfrangiata.

 

A livello di marea l'alga Cystoseira stricta testimonia il grado di purezza delle acque. Al di sotto del primo metro appaiono Cistoseire dall'aspetto più delicato che si mescolano ad altre alghe brune. Dove il blu è uniforme si fanno più frequenti gli animali dall'aspetto floreale: anemoni, rose di mare, madrepore. Sotto queste fioriscono le Astroides calycularis (polpi di madrepora) che accendono le pareti di colori dall'arancio al rosso fuoco. Spugne dai toni gialli, violetti rossi, rivestono antri e cunicoli. A profondità ragguardevoli gemma ancore il corallo rosso.

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